La Corte dei Conti ha bocciato la Lotteria degli Scontrini: troppo complessa e troppo poco l’appeal da parte dei consumatori e degli esercenti. Nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2021 pubblicato lo scorso 28 maggio, infatti, si segnala un’adesione molto limitata e settoriale, considerando che poco più della metà dei codici scansionati è avvenuta nei supermercati e nei punti della GDO, mentre poca è stata la presa presso le piccole e medie attività.
Lotteria degli Scontrini: poche adesioni
La Corte dei Conti rivela che “dai dati finora disponibili emerge lo scarso successo dell’iniziativa, poco diffusa tra gli operatori di medio-piccola dimensione economica e probabilmente poco apprezzata dai consumatori”. Avviata lo scorso febbraio, nel primo trimestre monitorato i risultati sono abbastanza deludenti, con solamente 4,6 milioni di italiani che hanno scaricato il codice lotteria, ma solamente 3,2 milioni lo hanno usato e in particolar modo nei supermercati, dove è avvenuto il 54,5 delle operazioni.
Inoltre, su 1.169.677 esercenti, solamente 261.723 (il 22%) ha aderito trasmettendo ameno una operazione. La demarcazione territoriale, inoltre, è piuttosto evidente: la lotteria è usata prevalentemente in Lombardia, Emilia Romagna e Marche (non è un caso che durante l’ultima estrazione le 10 vincite siano state tutte al nord), mentre è poco usata o per niente utilizzata in Campania, Valle d’Aosta e Sardegna.
I punti da migliorare
Nell’analizzare il fenomeno, la Corte dei Conti adduce ad alcune motivazioni che potrebbero essere alla base dell’insuccesso della Lotteria: prima di tutto un meccanismo considerato complesso e arzigogolato, con il pagamento tramite metodo elettronico, l’esibizione del codice lotteria sul proprio smartphone e la scansione dello stesso e il conseguente rallentamento dell’attività commerciale. Il secondo elemento riguarda la distanza temporale tra l’estrazione e gli acquisti, che rende la lotteria poco appetibile (anche se ora inizieranno anche le estrazioni settimanali e aumenteranno pure le premiazioni). La Corte suggerisce dunque di unificare l’operazione di pagamento elettronico con la rilevazione del corrispettivo ai fini fiscali e la partecipazione alla Lotteria, con l’identificazione del consumatore tramite il metodo di pagamento usato, come già avviene per il Cashback.
La Corte dei Conti sul Cashback
A proposito del Cashback, la Corte dei Conti non ha voluto classificarlo, considerando la mancanza di dati “adeguati”, perché il Mef non ha messo a disposizione le informazioni per valutare il successo dell’iniziativa a causa di una questione di privacy. Vien da sé che il problema più evidente del cashback è, per ora, il fenomeno dei furbetti e delle microtransazioni reiterate.