La scuola ai tempi del coronavirus è qualcosa che non ci saremmo mai immaginati fino a qualche anno fa. C’è chi entra in ritardo, e chi protesta davanti ai cancelli della scuola perché entrare in aula ogni giorno senza poter portare nulla diventa insostenibile.
Scuola: ingressi scaglionati e polemiche
L’ingresso in ritardo (alle ore 9, per l’esattezza) avviene all’istituto tecnico industriale statale Feltrinelli di Milano. L’ingresso è stato posticipato dando adito all’ultima ordinanza disposta dalla Regione Lombardia finalizzata ad alleggerire il carico sul trasporto pubblico ed evitare assembramenti. Ingressi scaglionati dunque, chi alle 9, chi alle 10.30. Ma è ancora polemica: a cosa serve spostare l’orario se poi si entra tutti in massa o si creano assembramenti fuori dai cancelli prima che questi vengano aperti? Questa è la domanda che si pongono studenti e docenti.
Corsico, sciopero al Falcone-Righi: ecco perché
Proteste al Falcone-Righi di Corsico. Gli studenti denunciano le regole troppo rigide: “Non possiamo portare nulla in classe, neanche l’acqua o la merenda”. Gli appunti vanno presi su un foglio in acetato, e si devono fare foto e studiare sulle immagini scattate con il telefono, una volta a casa. Inoltre la consegna dei pc ha subito un importante ritardo e ciò è stato penalizzante soprattutto per gli indirizzi informatici, come è facilmente prevedibile. Giunge anche l’ultimatum: o arrivano i pc e si attivano i tablet o lo sciopero riprenderà.
Irremovibile la preside Maria Vittoria Amantea (a parte la possibile sostituzione del foglio in acetato con un quaderno), che ha detto di sentire “il peso della responsabilità per la salute degli studenti, personali e famiglie”, lamentando la solitudine dei dirigenti e la difficoltà nel prendere e far rispettare scelte rigorose.