Lockdown Milano, se ne parla apertamente, così come in tutta Italia. Con la crescita dei nuovi casi positivi e il timore di una seconda ondata peggiore della prima si torna infatti a parlare di lockdown. A Milano è allarme, ma il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana non se la sente di fare previsioni. La Lombardia continua a essere la regione più colpita del Paese, anche in questa seconda fase, e la crescita dei casi nella regione e soprattutto nel capoluogo lombardo non è un buon auspicio per il futuro.
Lockdown Milano: Fontana, “Non possiamo assolutamente prevedere nulla”
“Non possiamo prevedere assolutamente nulla”, ha detto Fontana, interrogato su un possibile lockdown. Un’evasività quasi scontata, perché alla pari del premier Conte, parlare oggi di lockdown significherebbe affossare un’economia già penalizzata. Ma se le cose dovessero peggiorare dal punto di vista sanitario, potrebbe essere un’ipotesi da considerare, inutile negarlo. Forse differente rispetto al primo isolamento totale, ma comunque presente. “Siamo in contatto costante con il nostro Cts, interloquiamo ora dopo ora. Venerdì è previsto un nuovo incontro. Faremo delle valutazioni, considerando l’evoluzione della situazione”.
Anche per quanto riguarda i locali, per il momento, non sono previste novità che non siano già presentir nel Dpcm. Fontana ha poi aperto a una estensione dello smart working: “Dal 1° gennaio ci sarà u ulteriore ampliamento dello smart working” per quanto riguarda i dipendenti pubblici. La decisione di anticipare questa stretta, però, spetta al governo.